L’Analisi Transazionale

“[…] il terapeuta non guarisce nessuno. Egli però può aiutare la persona a rimettere in moto il proprio potenziale auto-curativo”. Eric Berne (1966)

Illustrazione creata da Melania Vicentini

Che cos’è l’Analisi Transazionale

L’Analisi Transazionale è un modello di psicoterapia teorizzato da Eric Berne negli anni ‘50 e pone l’attenzione a due tipi di processo: quello intrapsichico, ossia come la persona funziona al suo interno, e quello interpersonale, ovvero come l’individuo si relaziona con gli altri.
L’Analisi Transazionale, come suggerisce la parola, analizza le transazioni, cioè gli scambi comunicativi tra i vari Stati dell’Io: Genitore, Adulto e Bambino.

Il Genitore custodisce e comprende i sentimenti, i comportamenti, le emozioni, gli insegnamenti, le credenze e i valori appresi dai genitori e dagli adulti dai quali si è stati educati (ad esempio, un insegnante).
Quando ci si trova nello Stato dell’Io Genitore e ci si confronta con gli altri si tende a reagire, spiegare gli eventi e a comportarsi come si è visto fare alle figure genitoriali di riferimento.

L’Adulto è la parte razionale ed elabora il legame con la realtà e opera restando nel presente, senza essere condizionato dal Genitore o dal Bambino.

Il Bambino racchiude la spontaneità, l’emotività, i comportamenti e le esperienze sperimentate durante l’infanzia.
Quando è attivo questo Stato dell’Io ci si comporta come quando si era bambini, si utilizzando le stesse strategie e si è condizionati dalle stesse paure.

Durante il percorso terapeutico è possibile dar voce a queste tre parti, perché ogni essere umano presenta elementi positivi e importanti che meritano di essere ascoltati e accolti.
Durante l’infanzia, in base alle esperienze di vita e alle relazioni con le altre persone, ognuno di noi sviluppa idee su di sé, sugli altri e sul mondo, che portano allo sviluppo di decisioni, a volte limitanti.

Melania Vicentini

Illustrazione creata da Melania Vicentini

Queste scelte intrappolano l’individuo in automatismi rigidi, come in un copione, e la relazione terapeutica aiuta la persona a prendere consapevolezza delle rigidità e dei punti di forza che la caratterizzano.
L’elemento centrale dell’Analisi Transazionale è il contratto, ossia un impegno specifico bilaterale che prevede la responsabilità delle due parti durante il percorso terapeutico, al fine di comprendere l’obiettivo da raggiungere.
Ogni persona possiede la capacità di autodeterminazione e ne consegue che i due protagonisti della relazione, il terapeuta e chi illustra il problema, si trovano sullo stesso piano e contribuiscono entrambi al processo di cambiamento.

“Ciascun essere umano nasce principe o principessa, poi le prime esperienze convincono alcuni di essi di essere dei ranocchi. Esistono due tipi di obiettivi terapeutici: Il primo è ottenere una cosa chiamata “miglioramento” o “progresso”, il che significa far stare meglio il ranocchio; il secondo tende al curare o al guarire, che significa togliersi la pelle del ranocchio per riprendere lo sviluppo interrotto del principe o della principessa”.
(Eric Berne)

Illustrazione creata da Melania Vicentini

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